I tessuti orali per evidenti ragioni anatomiche sono esposti a continui insulti traumatici e flogistici. Le zone più esposte al trauma sono la lingua, il palato, la mucosa vestibolare e i tessuti parodontali. Altre lesioni di tipo reattivo e iperplastico vengono causate dalla somministrazione di farmaci come gli antiepilettici, la ciclosporina e i calcio-inibitori.
È' una delle lesioni più comuni della mucosa orale che consiste in una iperplasia reattiva del tessuto connettivo causata da una irritazione traumatica cronica. Si osserva con maggiore frequenza tra i 40 e i 60 anni. Appare come un nodulo di dimensioni variabili, di superficie liscia e colorito roseo o bianco. Le lesioni possono essere sessili o peduncolate. La sede più comune è la mucosa vestibolare (lungo la linea occlusale) seguita dalla lingua, gengiva e dal palato. Non dà sintomi.
La terapia consiste nell’escissione chirurgica. Solo in rari casi si osserva una recidiva soprattutto se persiste l’irritazione cronica.
Consiste in una proliferazione reattiva iperplastica di un fascio nervoso conseguente a un danno traumatico. La lesione è il risultato del tentativo di rigenerazione degli assoni neuronali nella porzione prossimale del nervo danneggiato. Se nel punto dove è avvenuto il trauma il processo di rigenerazione abortisce, a causa di fattori flogistici locali o la presenza di tessuto fibroso cicatriziale, si sviluppa una neoformazione costituita da fasci di fibre nervose. Fattori predisponenti comuni sono l’estrazione dentaria o altre procedure di chirurgia orale.
Il neuroma traumatico si sviluppa specie tra i 40 e i 60 anni quasi sempre in seguito ad un trauma. L’aspetto clinico è quello di un nodulo non ulcerato, tipicamente localizzato nella zona del forame mentoniero, labbro inferiore e lingua. Le lesioni sono causa di dolore (alla pressione) specie quando localizzate in prossimità del forame mentoniero. Nei pazienti edentuli il neuroma traumatico si può sviluppare a livello del forame mentoniero.
Il neuroma traumatico è formato da una proliferazione disordinata di fasci neuronali mielinizzati immersi in uno stroma connettivale denso o di tipo mixomatoso.
La terapia di scelta è l’escissione chirurgica. In genere il neuroma traumatico non recidiva. L’escissione del neuroma può comunque causare delle alterazioni della sensibilità nel territorio innervato dal nervo colpito.
Il granuloma piogenico è una lesione reattiva dovuta ad una irritazione cronica di origine traumatica. Si osserva in un ampio range di età, con una predilezione per i bambini e giovani adulti. Si osserva con maggiore frequenza nel sesso femminile e spesso compare in associazione con la gravidanza.
Clinicamente si presenta come una massa peduncolata o sessile, di intenso colorito rosso, spesso ulcerata e caratterizzata da una rapida crescita e facile sanguinamento. Il sanguinamento è dovuto al fatto che il granuloma piogenico è altamente vascolarizzato. Si osserva soprattutto a carico della gengiva. L’arcata gengivale superiore, specie dei settori anteriori, e’ una sede preferita rispetto all’arcata inferiore. Altre sedi sono la lingua, le labbra e la mucosa vestibolare.
Nella gravidanza il granuloma piogenico può comparire fin dal 1o trimestre con l’incidenza che aumenta con il passare dei mesi fino al 7° mese. Lo sviluppo del granuloma piogenico sembra seguire l’aumento dei livelli ormonali. Dopo il parto le lesioni tendono a regredire.
La terapia consiste nell’escissione chirurgica della lesione. Nel caso dell’epulide gravidica è opportuno attendere il parto, in quanto la lesione spesso si risolve spontaneamente.
È una lesione reattiva di verosimile origine traumatica che rappresenta la controparte periferica del granuloma gigantocellulare centrale intraosseo. Sul piano microscopico è caratterizzato dalla presenza di cellule giganti che sembrano originare dagli osteoclasti presenti nel legamento parodontale. La sede è gengivale
La terapia di scelta consiste nell’escissione chirurgica. È’ importante eseguire un accurato curettage dei tessuti dentali adiacenti per eliminare eventuali depositi di placca o tartaro che rappresentano una fonte di irritazione cronica. Le lesioni tendono a recidivare nel 10% circa dei casi.
È’ una lesione reattiva con un aspetto clinico e istopatologico simile al fibroma o al granuloma piogenico. Il fibroma ossificante viene distinto da queste due entità sulla base della presenza di calcificazioni focali che verosimilmente originano dal periostio o dal legamento parodontale.
La terapia consiste nell’escissione chirurgica. È molto importante effettuare un’escissione profonda fino al periostio e il curettage dei tessuti dentali.
Consiste in una proliferazione iperplastica di tessuto fibroso causata da una eccessiva mobilità di una protesi parziale o totale. Si osserva soprattutto in soggetti anziani portatori di una protesi mobile incongrua eccessivamente debordante. L’epulide fissurata si sviluppa specie nelle porzioni anteriori del vestibolo alveolare di entrambe le ossa mascellari. Raramente si osserva dal lato palatale.
L’aspetto clinico è di flange multiple di tessuto di varia grandezza che poggiano sui bordi della protesi. Il loro colorito è roseo e occasionalmente le lesioni si possono ulcerare a causa del traumatismo cronico a cui sono esposte.
La terapia consiste nell’escissione chirurgica; per evitare la recidiva delle lesioni è necessario modificare la protesi.
Questa lesione si sviluppa a livello della volta del palato in pazienti portatori di una protesi totale eccessivamente mobile. Il traumatismo causa una reazione iperplastica dell’epitelio con formazione di piccole escrescenze epiteliali. Fattori predisponenti aggiuntivi sono la scarsa igiene e il fatto che il paziente porti la protesi anche di notte. Circa il 20% dei pazienti portatori di protesi sviluppa questa particolare condizione. La C.albicans è stata chiamata in causa come un possibile cofattore eziologico ma il suo ruolo rimane incerto.
L’aspetto classico e’ quello di piccole escrescenze papillari multiple di colore roseo o rosso nella zona della mucosa a contatto con la protesi. La superficie di estensione della lesione è variabile.
Nei casi più avanzati la terapia consiste nell’escissione chirurgica e nella ribasatura della protesi. L’iperplasia papillare del palato non è una lesione precancerosa!
Gli aumenti di volume gengivale conosciuti come fibromatosi gengivale sono caratterizzati da una crescita volumetrica progressiva del tessuto gengivale relativa ad un aumento della sintesi delle fibre collagene.
Le fibromatosi gengivali possono essere sia di origine familiare-ereditaria che di natura idiopatica. Le forme ereditarie possono essere sporadiche o fare parte di sindromi complesse dove si riscontrano deformità cranio-facciali, ritardo mentale, epilessia, ipertricosi, sordità, epilessia , ritardo della crescita e anomalie degli arti. In molti dei casi sporadici di fibromatosi gengivale si osserva una trasmissione autosomica dominante anche se la penetranza e l’espressività fenotipica appaiono molto variabili. Forme di iperplasie gengivali idiopatiche senza alcuna caratteristica di ereditarietà si osservano in individui perfettamente sani. Alcuni studi hanno evidenziato che alla base della patogenesi della fibromatosi vi è un accumulo di fibre collagene.
La fibromatosi gengivale in genere appare prima dei 20 anni, in coincidenza con l’eruzione dei denti decidui o dei permanenti. Le lesioni tendono a progredire e possono raggiungere dimensioni notevoli fino a ricoprire le corone dei denti. Spesso si osserva il ritardo nella eruzione dei denti decidui o dei permanenti. Le alterazioni sono simmetriche su due quadranti o su tutti i quattro quadranti.
Queste forme di iperplasia gengivale si osservano specie nei pazienti che assumono farmaci come la difenilidantoina, la ciclosporina e farmaci calcio-antagonisti come la nifedipina e simili.
La patogenesi dell’iperplasia gengivale iatrogena non è ben conosciuta. L’azione di questi farmaci sembra che si esplichi da un lato su di una stimolazione dei fibroblasti e dall’altro sul blocco metabolico della collagenasi.
Il trattamento consiste nella sospensione, quando possibile, del farmaco responsabile. La detartrasi è indispensabile quando le lesioni si associano ad un accumulo di placca. Nei casi più avanzati è necessario eseguire la gengivoplastica.