Questa lesione è molto comune nei bambini e nei giovani adulti dai 10 ai 30 anni; comunque si può osservare in tutte le età. L’eziopatogenesi è relativa ad una rottura traumatica del dotto escretore di una ghiandola salivare accessoria con conseguente stravaso del muco nella sottomucosa. La presenza del muco nel tessuto connettivo induce una reazione da corpo estraneo con il richiamo di neutrofili e macrofagi. Si viene a formare quindi una pseudocisti con una parete formata non da epitelio ma da tessuto di granulazione e un infiltrato infiammatorio.
La sede più frequente è il labbro inferiore (60-70% di casi), ma le lesioni si possono osservare anche sulla mucosa vestibolare, sul ventre linguale, sul pavimento e sul trigono retromolare. La lesione consiste in una tumefazione a forma di cupola di consistenza teso-elastica che appare improvvisamente e tende a crescere rapidamente. Il colore è roseo o bluastro. Le dimensioni possono variare da pochi millimetri a svariati centimetri e comunque tendono a fluttuare. Frequentemente le cisti da stravaso mucoso per via del colore vengono confuse con gli emangiomi. Se non escissa la cisti da stravaso può durare diverse settimane o mesi con un comportamento caratterizzato da periodica regressione seguita da recidiva o da rottura spontanea con emissione di un fluido mucoso filante.
Al microscopio si osserva una cavità contenuta nell’ambito della lamina propria delimitata da una pseudocapsula formata da tessuto di granulazione e contenente muco. Il tessuto di granulazione presenta un infiltrato infiammatorio costituito da neutrofili e macrofagi. Il materiale mucinoso spesso viene inglobato dagli istiociti. La ghiandola salivare adiacente danneggiata presenta dilatazione del dotto, fibrosi e segni di flogosi aspecifica. Il mucocele superficiale mostra uno stravaso di muco subito al disotto della lamina propria.
Alcune cisti da stravaso vanno incontro ad un processo spontaneo di regressione. Nella maggioranza dei casi si rende comunque necessaria l’escissione chirurgica in toto della lesione che deve includere anche le ghiandole salivari adiacenti per evitare la recidiva.