Nella Tabella 1 sono elencati i virus erpetici che infettano e che causano malattie nella specie umana. La nomenclatura internazionale ha classificato questi virus, appartenenti alla famiglia degli Herpesviridae, con un numero progressivo in base alla cronologia della loro identificazione. In pratica ogni virus erpetico è stato denominato con la sigla inglese di HHV (“human herpes virus”) seguito da un numero progressivo. L’HHV-1 corrisponde all’herpes simplex 1, l’HHV-2 all’herpes simplex 2 e così via.
Una caratteristica peculiare dei virus erpetici è la loro capacità di instaurare nell’ospite una infezione persistente ed irreversibile con periodi di latenza alternati a fasi di riattivazione. I virus erpetici simplex (HSV 1 e 2) e varicella-zoster (VZV o HHV-3) sono virus neurotropi in quanto rimangono in una fase di latenza nei gangli sensitivi, ma necessitano delle cellule epiteliali per la loro replicazione. Il virus di Epstein-Barr (EBV o HHV-4), il citomegalovirus (CMV o HHV-5) e l’HHV 6 e 7 sono invece virus linfotropi. Al virus HHV 7 a tutt’oggi non è stata riconosciuta una sicura patogenicità, mentre il virus HHV 8 rappresenta il fattore eziologico del sarcoma di Kaposi e di altre particolari neoplasie. Il virus erpetico B delle scimmie può causare delle gravi encefaliti in persone addette alla cura di questi animali.
Tutti i virus erpetici sono accomunati da alcune caratteristiche morfo-strutturali e da certi comportamenti che li contraddistinguono dal punto di vista biologico:

  1. Sono formati da quattro strati: un “core” interno costituito da DNA a doppia elica, un capside proteico, un tegumento e un “envelope” esterno contenente glicoproteine derivate dalla membrana nucleare delle cellule ospiti.
  2. Causano una infezione primaria al momento che il paziente ha il primo contatto con il virus. Il virus rimane poi latente all’interno dei nuclei di alcuni tipi di cellule per tutta la vita dell’individuo per cui l’infezione diventa irreversibile. La sede di latenza varia a seconda del tipo di herpesvirus: l’HSV 1 e 2 e il VZV rimangono latenti nei gangli nervosi sensitivi; il CMV nei linfociti e, verosimilmente, nel tessuto salivare; l’EBV nei linfociti e nel tessuto salivare; l’HHV 6 e 7 nei linfociti CD4+.
  3. I virus erpetici HSV 1 e 2 e VZV, dopo la riattivazione, possono causare delle infezioni ricorrenti sintomatiche o asintomatiche.Una caratteristica peculiare è che le manifestazioni cliniche delle fasi di ricorrenza sono molto diverse da quelle che si osservano dell’infezione primaria. Altro dato importante è che la riattivazione dei virus avviene spesso in pazienti con immunodepressione.
  4. La trasmissione dei virus erpetici avviene con il contatto con i liquidi corporei quali la saliva e le secrezione genitali. L’HHV 8 può essere trasmesso anche con il trapianto di organi.
  5. L’EBV è associato con neoplasie quali il carcinoma nasofaringeo e linfomi della linea cellulare B. L’HHV 8 causa il sarcoma di Kaposi, la malattia di Castelman e di un tipo particolare di linfoma delle sierose che rivestono le cavità corporee.


Tabella 1: Classificazione dei virus erpetici
VirusTropismoMalattia
Herpes simplex 1 Mucosa orale
Cute al di sopra del diaframma
Gangli trigeminali (latenza)
Gengivostomatite primaria
Herpes ricorrente mucosa orale
Herpes simplex 2 Mucosa genitale
Cute al di sotto del diaframma
Gangli sacrali (latenza)
Herpes genitale primario
Herpes genitale ricorrente
Varicella-zoster Cute
Gangli sensitivi (latenza)
Infezione primaria (varicella)
Infezione ricorrente (zoster)
Virus di Epstein-Barr Linfociti B (latenza)
Cheratinociti (replicazione)
Mononucleosi infettiva
Leucoplachia capelluta
Neoplasie: carcinoma nasofaringeo
e linfoma di Burkitt
Citomegalovirus Cellule endoteliali
Ghiandole salivari
Forma di mononucleosi
Malattia delle inclusioni citomegaliche
Ulcere orali (pazienti HIV+)
Virus erpetico umano 6 Linfociti Malattia esantematica dei bambini
Virus erpetico umano 7 Linfociti Sindromi febbrili ed esantemi cutanei
Virus erpetico umano 8 Linfociti, macrofagi
Cellule muscolari lisce
Sarcoma di Kaposi
Linfomi delle cavità corporee
Malattia di Castelman
Virus erpetico B delle scimmie Gravi forme di encefaliti negli
addetti agli stabulari o agli zoo